Il Metabolismo dell'osso
Ritengo utile dare alcune informazioni sul normale metabolismo dell’osso, così sarà più semplice capire il razionale e l’utilità degli esami e delle terapie di cui parleremo più avanti.
In un soggetto normale, uomo o donna non in menopausa, l’osso è soggetto ad un continuo rimodellamento in cui l’azione di due tipi di cellule si mantiene in equilibrio. Nelle nostra ossa, infatti, continuamente si assiste alla deposizione di calcio, per opera degli osteoblasti, ed al suo riassorbimento, grazie agli osteoclasti. In condizioni normali l’azione di queste cellule è in perfetto equilibrio e l’osso va incontro solo ad un rimodellamento. Se, tuttavia, un tipo di cellule prende il sopravvento assisteremo o ad una deposizione eccessiva di calcio, come in alcune malattie delle ghiandole parotidee e in alcune forme di artrosi oppure ad una sua perdita, come nella menopausa, con aumentato rischio di frattura. L’azione di questi due tipi di cellule è modulata, tra gli altri, dall’attività fisica, dal contenuto di calcio e vitamina D3 nella alimentazione, dall’uso di farmaci, dall’azione degli ormoni come gli estrogeni etc.
I vari farmaci di cui parleremo più avanti come i bifosfonati, i sali di calcio, la stessa terapia ormonale sostitutiva, etc vengono utilizzati con l’idea di determinare o un aumento della deposizione di calcio o diminuire il suo riassorbimento. Allo stato attuale tutte le terapie, a parte una nuova famiglia di farmaci in avanzata fase di studio, cercano di rallentare o impedire il riassorbimento dato che l’osso che ha perso calcio ha più difficoltà di ritornare in condizioni di normalità. E’ evidente dunque che è più semplice prevenire la perdita di calcio che reintegrarla e in questo senso la prevenzione è sicuramente l’arma vincente.